Ottobre 1997 – 2017
– Venti anni di noi –
Proprio in questi giorni RITI & MITI compie venti anni di attività, e proprio in questi giorni ricordo i momenti in cui questo nome prese forma nelle nostre menti. Beh in realtà l’idea non fu mia ma di chi fin da bambino ha rappresentato per me una guida, la luce di un faro che sapientemente e in punta di piedi e con la sensibilità di una sorella amorevole mi ha accompagnato in tutte le scelte per me più importanti. Purtroppo il 5 Gennaio di quest’anno quella luce si è spenta, si è spenta precocemente lasciando un vuoto incolmabile nella mia vita e ovviamente nella mia professione.
Scegliere Riti & Miti come nome dello studio non fu una scelta troppo difficile, in quegli anni andavano i nomi composti, nel panorama degli studi fotografici quasi inesistenti erano quelli personali tornati in auge invece negli ultimi tempi; il nome era diretto, esplicito, rappresentava i concetti fondamentali che volevo esprimere nel mio lavoro. Seguì ovviamente il logo realizzato con un carattere ricercato, un font semplice ma elegante, di tipo “giornalistico” – conservo ancora come una reliquia la matrice originale di quel logo disegnato a mano.
Queste poche righe sono un pezzo della nostra storia, l’intensità con cui ci siamo adoperati per realizzare quello in cui credevamo risiedeva dentro di noi ne ha rappresentato l’inizio.
Oggi penso ai tanti clienti passati nei nostri uffici e nelle sale posa utilizzate in questi anni, ai visi delle tante spose, ai loro capelli e il loro profumo, a tutte le barbe più o meno curate dei molti sposi, ai traslochi, alle fiere di settore (veramente tante) dove abbiamo incontrato, discusso e conosciuto tante persone e vissuto innumerevoli esperienze, penso ai colleghi ai tanti collaboratori alcuni dei quali ancora operativi nella struttura, ai fornitori, alle migliaia di pellicole utilizzate prima dell’avvento del digitale, ai moltissimi chilometri percorsi, alle svariate notti insonni per fare una vetrina o realizzare un set in sala posa.
Guardo avanti come credo sia giusto fare, non nego però che in queste riflessioni ci sia più di un filo di nostalgia per ciò che è stato, per le occasioni perse, per gli errori commessi.
Scelsi la fotografia come mezzo di comunicazione perché mi affascinava, mi volli specializzare nel ritratto e più specificatamente nel matrimonio: io così introverso e poco socievole trovavo nel mezzo fotografico il modo di confrontarmi e interagire con le altre persone misurando i miei limiti, prendendo le distanze dalle mie barriere – cominciai a fotografare gli altri per “superare me stesso”. Oggi sono/siamo ancora qui considero quest’avventura lavorativa con occhi diversi, da un’altra prospettiva, sono più realista, forse meno sognatore ma altrettanto determinato nel perseguire ciò che mi prefissai venti anni fa nel 1997. Desidero inoltre ringraziare tutti coloro che mi sono stati vicini e che insieme a me hanno dato forma a questo sogno, grazie a tutti i collaboratori di oggi ed a quelli che negli anni hanno scelto strade differenti, ai miei familiari, in particolare a tutti i clienti avuti ma, soprattutto, alla mia cara ed insostituibile sorella, a Virginia è rivolto anche oggi il mio pensiero con la speranza che mi possa ascoltare per un’ultima volta, immagino che sia ancora davanti a me fumando una sigaretta in silenzio e che guardandomi e ascoltando la mia voce riesca di nuovo a leggere nel mio cuore.
Robertino Mariotti